Giunto a Saturnia al seguito dell’Imperatore Carlo Magno, il Paladino Orlando pare si sia fermato in quella città per un lungo periodo durante il quale si dimostrò pronto a offrire il suo aiuto, con slancio e abnegazione, ogni volta che si rese necessario. Per prima cosa provvide a spostare dall’alto della città fino giù in pianura le acque sulfuree che con le loro esalazioni appestavano l’aria, ma in seguito si resero necessari molti altri suoi interventi. Saturnia viveva un momento critico per la minaccia dei Saraceni e la cinta muraria aveva qua e là dei punti deboli che potevano facilitare l’accesso del nemico. La gente era preoccupata per la propria incolumità. E giustamente. Anche in questo caso Orlando mise a disposizione la sua straordinaria forza e la sua intelligenza. Rafforzò i baluardi e organizzò una capillare difesa delle mura. Il timore dei cittadini non era certo infondato, il pericolo era reale. I Saraceni avevano preso d’assedio la città e prima o poi questa si sarebbe arresa per sfinimento. Le porte erano bloccate e nessun aiuto poteva pervenire dall’esterno. Intanto le scorte di viveri si esaurivano.
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